Design Igienico: impatti della Normativa sugli impianti alimentari
Nella fase di progettazione di un impianto e nelle attività manutentive occorre tenere in considerazione non solo la funzionalità e la capacità di efficientare il processo di produzione cui è destinato, ma anche le prestazioni igieniche dello stesso.
Nel settore degli impianti alimentari, la buona gestione degli impianti in termini di progettazione, manutenzione e sanificazione, rappresenta un requisito fondamentale stabilito dai Regolamenti comunitari che disciplinano il settore (Reg. CE 852/2004 e s.m.l.) e viene ulteriormente ribadito dagli standard di certificazione volontaria di settore quali quelli riconosciuti da GFSI (come IFS, BRCGS, FSSC22000).
Il layout delle infrastrutture e le caratteristiche degli impianti concorrono alla tutela della salute pubblica, garantendo l’immissione sul mercato di alimenti sicuri da parte degli Operatori del Settore Alimentare (OSA). Sono importanti, non solo la scelta dei materiali idonei al contatto con l’alimento trattato come da normative MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti), ma anche:
- resistenza meccanica,
- capacità di drenaggio per favorire le operazioni di pulizia e accessibilità alle componenti.
Le saldature
Particolare attenzione deve essere rivolta ai punti critici del design igienico, tra i quali spiccano le saldature, che devono presentare alcune caratteristiche fondamentali quali:
- continuità,
- omogeneità,
- mancanza di rugosità/porosità.
In un impianto realizzato per il trattamento degli alimenti è pertanto essenziale che non vi siano fenomeni di corrosione, e quindi di cessione a seguito del contatto con l’alimento trattato. Non devono essere presenti scanalature o componenti rugose in cui possano crearsi depositi di prodotto, difficili da pulire ed in grado di generare contaminazioni o, nella peggiore delle ipotesi, un biofilm resistente ai trattamenti di sanificazione.
Le soluzioni adottate da Granzotto
La cura nelle fasi di realizzazione di un impianto ha orientato Granzotto anche al trattamento delle saldature al fine di renderle performanti in termini di resistenza alla corrosione ed in linea coi criteri di igiene sopra esposti. Una volta effettuate le saldature, queste possono essere trattate singolarmente così da rimuovere ossidi e/o residui sulla superficie. Ecco le principali metodologie:
- Trattamento meccanico: il cordone di saldatura viene pulito con delle spazzole che agiscono con effetto abrasivo, o tramite micropallinatura con sfere in ceramica o inox;
- Trattamento chimico: la saldatura viene trattata con prodotti decapanti e/o passivanti (sostanze chimiche nocive per gli addetti ed inquinanti per l’ambiente);
- Trattamento di decapaggio elettrochimico: con l’ausilio di un arco elettrico posizionato tra spazzola e cordone di saldatura, viene applicato il prodotto decapante;
- Nessun trattamento: la saldatura viene lasciata invariata.
I test effettuati
Alcuni campioni di saldatura ottenuti con una saldatrice orbitale sono stati sottoposti a test al fine di individuare il trattamento più sostenibile ed efficace. Le condizioni di contatto hanno previsto l’immersione in 3 tipologie di bagni liquidi differenti (acqua potabile, acqua e cloruro di sodio, acqua e idrossido di sodio) o l’esposizione ad aria. I campioni sono poi stati testati dopo aver subito uno dei 6 trattamenti seguenti:
- spazzolatura meccanica
- micropallinatura con sfere in ceramica
- micropallinatura con sfere in acciaio inox
- decapaggio chimico
- decapaggio elettrico
- decapaggio e passivazione.
Risultati emersi
Dai test effettuati è emersa la scarsa resistenza alla corrosione conferita alla saldatura con trattamenti chimici. Questi hanno presentato delle ossidazioni in seguito all’immersione nei bagni, oltre a presentare evidenti problematiche dovute alla gestione di sostanze chimiche tossiche ed inquinanti. Per tal ragione il trattamento chimico è considerato poco in linea con le politiche di sostenibilità ambientale adottate da Granzotto.
I campioni di saldatura trattati con la tecnica della micropallinatura con sfere in inox hanno mostrato ottime prestazioni in ogni mezzo di contatto. La suddetta tecnica, però, presenta dei limiti di impiego in quanto comporta una progettazione avanzata in 3D di ogni semilavorato e non può essere eseguita in loco.
Il trattamento per saldature più efficace
Il trattamento più efficace e attualmente utilizzato da Granzotto è il decapaggio elettrico. Questo trattamento è capace di garantire un’ottima resistenza in tutte le condizioni di contatto ed è quindi quello più ampiamente utilizzato. Con questo trattamento che riduce la quantità di sostanza chimica da impiegare e vengono realizzate saldature omogenee e resistenti.
La lucidatura esterna è un trattamento superficiale meccanico conclusivo che può essere eseguito in camera. Ogni trattamento modifica le condizioni superficiali della saldatura sia in termini fisici sia dal punto di vista chimico. Questo restituisce una superficie omogenea, uniforme e quindi perfettamente resistente alle corrosioni, nonché sanificabile rispettando gli elevati standard igienici richiesti nel settore alimentare.
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