Materiali MOCA: caratteristiche
Che si tratti imballaggi, componenti o impianti dedicati al settore produttivo, ogni materiale utilizzato per la fabbricazione di MOCA (Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti) deve rispondere a una normativa alimentare sui materiali plastici, o determinati requisiti di sicurezza e conformità. In generale, ogni tipologia di materiale utilizzato per la fabbricazione dei cosiddetti MOCA, deve sottostare a determinati requisiti che li rendano sicuri per il consumatore:
- non devono generare cessioni di molecole in quantità tali da rendere anche solo organoletticamente deteriorato l’alimento con cui entrano in contatto,
- non devono costituire un pericolo per il consumatore.
Ciò significa che i materiali (che siano materie prime, additivi e/o coloranti) vanno verificati non solo per le prestazioni tecnologiche degli stessi, bensì anche per le interazioni che essi hanno con gli alimenti da contenere o processare.
Ecco che gli acciai inossidabili rappresentano per gli impianti alimentari industriali una delle soluzioni più affidabili tanto dal punto di vista della resistenza quanto della durabilità. Sono inoltre molto versatili, perché garantiscono elevate prestazioni anche a contatto con alimenti e sanificanti ad alto potere corrosivo (Leggi l’articolo sulla sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti).
Oltre all’acciaio, nei vari progetti riguardanti la fabbricazione di Moca, sono impiegati anche altri materiali che, per le loro specifiche caratteristiche, garantiscono comunque elevate prestazioni.
È il caso, ad esempio, del silicone. L’applicazione di questo materiale nel pigging system G-RECO di Granzotto, il raccoglimento totale dei residui liquidi all’interno delle tubazioni proprio attraverso l’utilizzo di un tampone di silicone. Tale tampone, infatti, grazie al materiale con cui viene prodotto, genera l’attrito sostenibile necessario al funzionamento dell’intero sistema.
La regolamentazione europea e nazionale sui siliconi
I siliconi sono “Polimeri che includono qualsiasi composto sintetico inerte costituito da unità ripetitive di silossano, che è una catena di atomi di silicio alternati e atomi di ossigeno, spesso combinati con carbonio e/o idrogeno.” che, per le caratteristiche di flessibilità e resistenza al calore, sono ampiamente utilizzati per la realizzazione di articoli da cucina.
I siliconi destinati al contatto con gli alimenti rientrano nella lista di materiali che non hanno una regolamentazione armonizzata a livello europeo.
In particolare, è il Reg. UE 10/2011 dedicato alle plastiche a chiarire che, oltre a resine a scambio ionico e gomma, anche i siliconi sono esclusi da tale campo di applicazione.
Nel caso dei siliconi (così come per gli acciai inox), è necessario ricorrere alle normative nazionali specifiche, che sono tra loro differenti e talvolta addirittura assenti.
In Italia il silicone è normato all’interno del Capo I del D.M. 21/03/1973 (come modificato dal Decr. 24.9.08, n. 174), destinato agli oggetti in materie plastiche, il quale definisce la lista positiva dei monomeri ammessi e gli additivi.
Tale decreto, nello specifico, dispone che i materiali e gli oggetti
“1. Non devono cedere i loro costituenti ai prodotti alimentari in quantità superiore a 60 mg di sostanza ceduta per chilogrammo di prodotto o simulante alimentare (mg/kg) (limite di migrazione globale). 2. Il limite di cui al comma 1 è pari a 10 mg per decimetro quadrato di superficie del materiale o dell’oggetto (mg/dm²) nei seguenti casi: a) oggetti che siano recipienti o siano assimilabili a recipienti o che possano essere riempiti, di capacità inferiore a 500 ml o superiore a 10 litri; b) fogli, pellicole o altri materiali od oggetti che non possono essere riempiti o per i quali non sia possibile valutare il rapporto tra la superficie del materiale od oggetto e la quantità del prodotto alimentare a contatto con essa”.
All’articolo 11 vengono definite le modalità per accertare l’idoneità degli oggetti mediante le prove di migrazione globale, specifica, per la migrazione di coadiuvanti e coloranti. L’articolo 9-ter sottolinea inoltre la necessità di accompagnare, nelle fasi della commercializzazione diverse dalla vendita al dettaglio, gli oggetti di cui all’articolo 11 alla dichiarazione di conformità alimentare.
Pigging system G-Reco: il tampone di silicone
Così come disposto anche dal Reg. CE 1935/2004 è essenziale che il tampone entrato a contatto diretto con l’alimento risponda alla normativa vigente, atta a dimostrarne l’idoneità e la conformità.
Tornando al nostro sistema pigging G-Reco, Granzotto rilascia solamente siliconi approvati e in linea con le regolamentazioni sopra citate.
Essendo il silicone un materiale duttile, negli impianti Granzotto viene realizzato in colore blu, così come richiesto dagli standard GFSI (Global Food Safety Initiative) di certificazione del settore alimentare. Tale colorante, definito “distintivo” dallo standard BRCGS (Brand Reputation Compliance Global Standard), garantisce quindi il controllo sui corpi estranei in caso di frattura o perdita del componente.
Ecco quindi illustrato come sia fondamentale che ogni elemento dell’impianto risponda alla normativa MOCA, garantendo prestazioni, conformità e sicurezza non solo all’impianto ma anche al consumatore finale.
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